La Nature Restoration Law è stata approvata lo scorso 12 luglio dal Parlamento Europeo. Si tratta di un insieme di misure volte a recuperare gli ecosistemi danneggiati sul territorio europeo. Gli interventi riguardano sia terreni agricoli e mari, sia foreste e ambienti urbani.
Cosa prevede la Nature Restoration Law?
Per mitigare efficacemente gli effetti del climate change, la Nature Restoration Law prevede che entro il 2030 siano attuati almeno il 20% degli interventi chiave e stabilisce il 2050 come termine per il completamento. Gli effetti di tali misure potranno avere un riscontro positivo sulla qualità e sicurezza del cibo, sulla resilienza climatica, sulla salute e il benessere personale della popolazione europea.
Per la prima volta infatti, nasce una legge che si prefigge come obiettivo la riparazione dei danni causati agli habitat naturali in Europa. Si calcola infatti che circa l’80% degli ecosistemi sul territorio sia stato danneggiato o compromesso. Saranno fissati target specifici per i differenti ecosistemi e ogni Stato membro sarà tenuto a implementarli nella propria legislatura.
Gli obiettivi e le strategie
Uno dei primi obiettivi è la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi, con conseguente diminuzione dei rischi associati, entro il 2030.
A partire dallo studio di esperienze di successo, le misure della Nature Restoration Law comprenderanno:
- “Rewilding“, ovvero il recupero delle aree selvatiche
- Riforestazione
- Rinverdimento delle aree urbane e delle infrastrutture
- Rimozione e riduzione dell’inquinamento
Effetti economici della Nature Restoration Law
Le manovre previste avranno un impatto positivo anche sull’economia, oltre che sulle politiche ambientali. Si stima che gli interventi indirizzati alla sicurezza del cibo, agli ecosistemi, alla resilienza climatica e alla salute delle persone saranno in grado di generare anche un aumento di valore tra gli 8€ e i 38€ per ogni euro investito.